Contratto mobilità alla firma
di Marco Nobilio e Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi, 11.4.2017
Sindacati convocati oggi al ministero dell’istruzione. Preferenze, si va verso una lotteria. E sulla chiamata diretta ipotesi di delibera del collegio.
È prevista per oggi al ministero dell’istruzione la firma definitiva del contratto sulla mobilità di quest’anno. Dopo di che l’amministrazione emanerà l’ordinanza attuativa e la nota esplicativa, che saranno trasmesse a tutti gli uffici scolastici insieme al contratto.
Gli ultimi nodi sono ormai al pettine. Legati all’altra trattativa, quella sulla chiamata diretta.
Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, l’amministrazione dovrebbe presentare una proposta anche per definire il passaggio dei docenti da ambito a scuola, con la previsione di una delibera da parte del collegio dei docenti circa i criteri per l’individuazione dell’insegnante da assumere da parte del dirigente scolastico.
Delibera però che i sindacati vorrebbero fosse vincolante e, nel caso in cui non dovesse essere emanata, interdittiva del potere discrezionale di scelta del dirigente. L’amministrazione invece sarebbe disposta a cedere sulla delibera a patto però che, in caso di inerzia del collegio dei docenti, il preside possa agire in base ai soli criteri nazionali.
Intanto i tempi sono proprio scaduti per le operazioni di mobilità, quella di oggi dovrebbe essere l’ultima chiamata per avviare il prossimo anno scolastico senza troppi scossoni.
L’ordinanza che seguirà al contratto recherà anche i termini per le relative operazioni. Che dovrebbero essere compresi in una ventina di giorni tra termine iniziale e termine finale. Le domande dovranno essere compilate a trasmesse via web tramite la sezione dedicata del sito dell’istruzione denominata istanza online. Per accedere al servizio gli interessati dovranno munirsi di username, password e codice personale. Quest’ultimo viene rilasciato al termine di una procedura che prevede anche un’identificazione «di persona» presso un’istituzione scolastica.
L’identificazione è necessaria perché il codice personale equivale ad una sorta di firma elettronica, che viene rilasciata solo ai dipendenti dell’amministrazione scolastica. E serve a chiudere materialmente la domanda e ad inviarla. Negli anni scorsi il sistema informativo della pubblica istruzione ha messo a dura prova la pazienza degli utenti a causa della lentezza della linea e, non di rado, per la cancellazione dei dati e il blocco della procedura informatica.
Problemi, questi, che si sono verificati maggiormente nelle cosiddette ore di punta. Negli orari, cioè, in cui i docenti, non essendo impegnati nelle lezioni, accedevano più frequentemente al sito. E alcuni hanno dovuto addirittura compilare le domande nelle ore notturne per ovviare ai problemi di sovraccarico della linea.
Quest’anno, però, l’amministrazione ha risolto molti dei problemi degli anni scorsi e, dunque, il collegamento e la procedura dovrebbero essere più agevoli.
Tra i problemi non risolti resta ancora quello della impossibilità, per l’utente, di conoscere, direttamente dal sistema, la composizione dell’istituzione scolastica per la quale si abbia interesse a chiedere il trasferimento. In pratica, il sistema indica solo il codice meccanografico oppure la dicitura in chiaro dell’istituzione scolastica, ma non consente all’utente di conoscere quali siano i plessi e le sezioni staccate da cui è composta e dove siano ubicati.
Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, tale composizione dovrebbe risultare solo dopo avere operato la scelta dell’istituzione scolastica.
Pertanto, anche questa volta, gli interessati, per conoscere composizione e ubicazione delle varie sedi scolastiche, dovranno continuare a consultare il bollettino ufficiale. Ed è proprio questa una delle operazioni che, rallentando le scelte degli utenti, non di rado determinano il blocco del sistema a causa dei tempi lunghi di inattività. Quest’anno, peraltro, la questione è di particolare importanza, perché anche i docenti delle secondarie sarà preclusa la possibilità di scegliere il plesso o la sezione staccata di preferenza.
Il nuovo contratto, infatti, prevede che gli interessati possano indicare massimo cinque istituzioni di preferenza. Intendendo per tale l’intero istituto, comprensivo delle varie scuole, plessi e sezioni. E siccome, specie nei comuni interni, le istituzioni scolastiche si sviluppano ed articolano in più comuni, la scelta diventa di particolare difficoltà. Da quest’anno, infatti, anche i docenti delle secondarie saranno assegnati ai plessi e alle sezioni staccate direttamente dal dirigente scolastico. Così come già avviene nelle scuole primarie e dell’infanzia. E dunque, per evitare di correre il rischio di essere assegnati a sedi sgradite, gli interessati, prima di indicare l’istituzione scolastica di preferenza, dovranno necessariamente informarsi circa la composizione e l’ubicazione delle varie sedi.
Il problema è ulteriormente aggravato dal fatto che è stata abolita la fase comunale dei movimenti. Vale a dire, la fase che prevedeva i movimenti all’interno della provincia dando la priorità ai richiedenti che intendevano muoversi nell’ambito dello stesso comune. Priorità che veniva attribuita anche in caso di minore punteggio rispetto agli aspiranti provenienti da fuori comune.
Pertanto, coloro che intendono presentare la domanda per spostarsi da una scuola a un’altra all’interno dello stesso comune, oltre a non potersi più giovare della priorità, rischiano anche di essere assegnati a sedi ubicate al di fuori del comune qualora, in caso di accoglimento della domanda, dovessero essere trasferiti in un’istituzione scolastica che, sebbene risulti ubicata principalmente nel medesimo comune, si articoli anche in plessi e sezioni staccate collocate al di fuori di tale comune. Di qui la necessità di conoscere la composizione delle scuole prima di avventurarsi nella lotteria delle preferenze.
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