– Grazie a noi “ci sono centomila insegnanti precari in meno, stiamo portando la scuola nel futuro rimuovendo la precarietà e difendendo la continuità didattica”.
“E dopo sette anni è arrivato anche il momento di rinnovare i contratti per tutte le figure che operano nella scuola”.
A dirlo è stata la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, nell’ultima tappa del tour sardo, che l’ha portata a confrontarsi ad Alghero, nell’Aula Magna dell’istituto alberghiero cittadino, con i dirigenti scolastici dell’Ambito 1, che coincide grosso modo con il territorio provinciale del Nord Ovest Sardegna, e con gli amministratori cittadini.
Il ministro ha esordito dicendo che “con la Buona scuola è stato fatto un investimento da 3 miliardi di euro sulla scuola pubblica”.
E ancora: “per anni non si è fatto altro che togliere soldi alla scuola, dando un chiaro segnale del fatto che l’istruzione non fosse considerata il motore della società”.
Il responsabile del Miur, rispondendo alle istanze di docenti e alunni delle scuole di Alghero e di tutto il territorio, ha promosso in pieno l’operato degli ultimi due governi: “stiamo lavorando per mettere tutti gli attori della scuola nelle condizioni di concorrere alla sua finalità fondamentale, che è la formazione dei giovani”.
Fedeli ha quindi auspicato che “il rapporto tra ministero e territori si basi sempre sul dialogo e sul confronto” e assicurando che ogni novità “dovrà essere introdotta solo dopo il necessario coinvolgimento di chi la scuola la vive e la conosce”.
In precedenza, parlando a Cagliari, Fedeli aveva detto che anche se “negli ultimi due anni” l’Italia ha “cominciato a spendere molto sull’istruzione e sul diritto allo studio, però non c’è dubbio che il differenziale con altri Paesi sul diritto allo studio è molto forte”.
“Noi dobbiamo investire di più sulle borse di studio – ha aggiunto – e consentire a chi non può, per l’origine o per le condizioni economiche, a tutti i meritevoli e ai capaci, di proseguire gli studi per arrivare all’Università”.