Il Consiglio di stato dà torto al Tar e rimette in
lista i docenti
I docenti che avevano conseguito a suo tempo i
titoli abilitanti, previsti dal decreto 85/05, non potranno
più avvalersi del diritto all'inserimento a pieno
titolo. E dovranno accontentarsi nuovamente
dell'inclusione con riserva.Lo ha stabilito il
Consiglio di stato (1957/98, VI sezione) che ha sospeso
l'efficacia di una sentenza del Tar Lazio, con la quale
veniva disposto affinché venisse agevolato l'inserimento
a pieno titolo nelle graduatorie a esaurimento di un gruppo
di docenti (si veda la nota 09/6343/B/4 del 15 aprile scorso).
Docenti che hanno conseguito l'abilitazione in tempo per
l'inclusione in elenco, ma per effetto di un provvedimento
ministeriale rischiavano di non poterla conseguire.
L'amministrazione, infatti, aveva previsto l'inclusione
con riserva di tutti gli aspiranti che avevano frequentato
i corsi del decreto 85/05, ritardando gli esami abilitanti
anche negli atenei dove avrebbero fatto in tempo a concludere
le procedure in tempo per il rinnovo delle graduatorie.
Ciò in quanto i corsi non avrebbero potuto avere
termine in tutte le province in tempo per l'inclusione a
pieno titolo. E dunque, per evitare che solo alcuni potessero
far valere il titolo, era stato disposto che tale inclusione
dovesse avvenire a seguito di un ulteriore provvedimento
ministeriale. E nel frattempo, tutti gli aspiranti si sarebbero
dovuti accontentare dell'inclusione con riserva.I docenti
che avrebbero fatto in tempo a conseguire il titolo abilitante,
però, non si erano rassegnati. Anche perché
l'inclusione con riserva non consente la possibilità
di far valere l'abilitazione ai fini delle assunzioni. E
quindi si erano risolti a esperire l'azione giudiziale.
E in prima istanza erano riusciti a ottenere una pronuncia
favorevole da parte del Tar del Lazio (708/08). Secondo
i giudici di primo grado, infatti, «i ritardi di alcuni
corsi non possono risolversi in un pregiudizio anche di
chi ha frequentato i corsi che si sono svolti con maggiore
tempestività». E quindi avevano annullato i
provvedimenti che avevano bloccato gli esami e, di conseguenza,
anche l'inclusione a pieno titolo. L'amministrazione, però,
aveva impugnato la sentenza in appello e il Consiglio di
stato, l'8 aprile scorso, ha sospeso la sentenza del Tar.
Insomma, punto e a capo. Sempre che non si vada al giudizio
di merito. Nel qual caso, la palla tornerà al Tar
Lazio e poi di nuovo al Consiglio di stato.
22/04/2008
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